Cani e gatti in condominio? Ecco tutte le regole per una convivenza a norma di legge

Inserito: Lunedì, 16 Ottobre 2017 09:47
Scritto da: Sara
Dimensione del font:

Chi è il miglior amico dell’uomo?
Chi preferisce invece il gatto?  E chi un uccellino?
La diatriba sugli animali preferiti dall’uomo può durare all’infinito. Le regole invece sulla convivenza in condominio sono ben definite e regolamentate, chi le conosce?

Il numero degli animali domestici è costantemente in aumento, secondo le ultime stime il numero degli animali presenti in casa, sarebbe di circa 60milioni (fonte Assalco-Zoomark). I cani rappresentano più della metà, i gatti il 45% seguita da pesci, uccelli e roditori. Inevitabilmente, con l’aumento degli animali sono aumentate anche le controversie di condominio, per cui si è reso necessario rivedere le nuove regole e i regolamenti di condominio.

L’ultima legge, quella del 2013 è stata recentemente aggiornata, alla luce degli aumenti degli animali in condominio. La precedente legge è stata rimpiazzata con la 220/2012 del Codice Civile del 18 giugno 2013 ed integrata con l’articolo 16, che disciplina i modi e le regole della presenza degli animali in condominio.

Quest’ultima legge può essere riassunta secondo un principio che è “vietato vietare” .

In particolare la disposizione della legge dice “Le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali da compagnia”. Il motivo è semplice, il numero degli animali da compagnia è in netto aumento, e le dispute condominiali sempre dietro l’angolo. La nuova legge per il possesso di animali da compagnia in condominio, non regola solo libertà ma fissa anche delle regole, con doveri oltre che diritti per i padroni e condòmini.
La nuova legge autorizza l’utilizzo delle parti comuni agli animali, con regole di buona condotta, rispettando gli spazi comuni e osservando le regole di civile convivenza negli confronti degli altri.

L’animale non può essere lasciato solo nelle parti comuni del condominio, emanare cattivi odori o emettere in continuazione rumori molesti.

Il regolamento condominiale può limitare il diritto a detenere animali in casa per ragioni igienico-sanitarie. A esempio, può limitare il numero di animali che possono avere accesso ad ogni abitazione.

Ovunque l’animale, in particolare i cani, possono incontrare altre persone, è necessario l’uso del guinzaglio e, all’occorrenza, della museruola.

C’è poi da sottolineare che il diritto di tenere un animale nella propria abitazione non deve considerarsi illimitato. E’ necessario, infatti, esercitarlo nel rispetto di alcune regole di convivenza condominiale fondamentali. Com’è facile immaginare, le limitazioni riguardano soprattutto l’uso delle parti comuni.
E’ quindi fondamentale educare l’animale ad una condotta rispettosa degli spazi comuni e osservare le regole di civile e rispettosa convivenza nei confronti degli altri condomini.

L’unico caso in può essere fatto divieto di detenere un animale da compagnia in appartamento è qualora l’animale questione produca rumori molesti di notte e di giorno. In questi casi, si tiene conto del principio di ‘normale tollerabilità’ richiesto dalla pacifica convivenza condominiale.

Nel contratto d’affitto (natura privata), è diritto del locatario poter inserire una clausola di divieto alla detenzione di animale da compagnia nel proprio appartamento, e una volta sottoscritto il contratto diventa vincolante.